31.8.09

Io lo conoscevo bene

"Avevi tanto e hai sempre dato tutto a nessuno."

Sergio Endrigo - Mani bucate


Endrigo come Pietrangeli: amarezza servita con tanta sobria eleganza da lasciarti un retrogusto quasi dolce.
Grazie ancora al mio uomo di cinema preferito. E non solo in quanto unico.


29.8.09

"L'avrai. L'avrai. Con slancio e con amore.
L'avrai ma tu non sai il prezzo che dovrai pagare."

Renato Zero - Un uomo da bruciare


"Il sesso è fondamentalmente una competizione fra (i geni di) uomini e donne. E questa competizione non solo determina gran parte della nostra vita, ma spiega anche perché gli uomini siano naturalmente poligami, e le donne ossimoricamente monogame e adulterine.
L'uomo ha, infatti, tutto l'interesse evolutivo ad avere il maggior numero di figli al minor costo possibile.
La donna ha, invece, i contrapposti interessi evolutivi di trovare da un lato un compagno stabile e affidabile che l'aiuti ad allevare una prole
che richiede un lungo svezzamento, e dall'altro un partner sessuale che sia il più possibile valido geneticamente: e, come si sa, l'identikit del bravo marito non coincide con quello del bravo amante."

Piergiorgio Odifreddi - Il matematico impertinente



Una cosa che mi ha sempre intristito nella vita della coppia è quell'ostinazione a star bene insieme.
Quella, ora disperata e commovente ora prepotente e odiosa, pura aspettativa di essere, come si diceva una volta, fatti l'uno per l'altra.
Pura, nel senso kantiano di non desunta dall'esperienza: dal tentativo cioè di conoscere sé e l'altro, ma dettata solo dal proprio bisogno di socialità nel migliore dei casi, e di egoismo nel peggiore - anche qui, egoismo nella rigorosa etimologia di affermazione dell'ego. E lo stratagemma che ho visto escogitare da questa gente è dimenticarsi, se mai l'avessero saputo, che nei rapporti affettivi, erotici e più genericamente sociali si attraggono individui di sesso opposto - non sempre, per fortuna: ma a me questo è stato dato di osservare. Probabilmente sarebbe troppa fatica - fisica, mentale, emotiva - prenderne atto, e allora si tara la relazione sui bisogni di uno dei due sessi. Ne consegue che se l'uomo non è "fedele" (continua a sfuggirmi il significato di questo termine) allora non "ama abbastanza" (la quantificazione dei sentimenti mi ricorda un po' quando da bambino provavo a contare i granelli di sabbia della spiaggia); mentre se la donna non condivide in pieno appetiti ed immaginario erotico dell'uomo è frigida, repressa o più semplicemente una stronza.
Per quanto mi riguarda, l'essere stato escluso dai giochi per lunghi tratti della vita mi ha obbligato a tentare faticosamente, prima di iniziare finalmente a giocare, una qualche conoscenza di me e degli altri che, se pure non mi abbia ancora regalato gli stati di gioia assaporati in altre relazioni umane, quantomeno ha limitato quelli di dolore che puntualmente mi avrebbero asfaltato se la mia avara adolescenza non mi avesse chiuso in tasca quei voli, di cuore e di uccello, che avidamente fantasticavo.

25.8.09

Il Budda delle periferie

Bologna, agosto.
Pochi negozi aperti. Dentro, facce che molti, tra governanti e governati, preferirebbero vedere altrove.
In effetti fanno cose strane: birre a 90 centesimi, scontrini fiscali, sorrisi.
Che il futuro di questo paese, se mai ne avrà uno, abbia quella faccia.

21.8.09

Capitani coraggiosi

Nottetempo mi sono apparsi nell'ordine: il Nano (con una chioma impomatata di vaga ispirazione lynchiana), Montelli (in slip neri e pedalini in spugna a riporto), Callara (austero nell'aspetto ma con una canoa al guinzaglio): i primi due trasportavano a braccia la suddetta imbarcazione al guinzaglio del terzo.
Svegliandomi non ho potuto non ripensare al buon Orlo che, un tempo navigatore di canoa, guadagnò con sprezzo del pericolo - nonché del lume della ragione, aggiungerei - un allevamento di trote, mi pare, al largo delle coste francavillesi.

20.8.09

La sera andavamo su Facebook

Non ho mai particolarmente amato la profetica canuta barba di Scalfari. Almeno, non abbastanza da includerlo nel circolo dei miei babbi di adozione intellettuale. Ma la palla al balzo per scimmiottargli la citazione retrò quando mi ricapitava? Del resto, via Veneto o lo struscio informatico più imprescindibile degli ultimi anni, cosa cambia? Tanto, o forse poco. A ciascuno il suo, direbbe uno che invece ci sguazza nella genitorialità elettiva del sottoscritto. Comunque, ginnastiche sociologiche à la Vanity Fair - titolabili, non so, "la vita dopo Facebook" - le lascio a chi almeno a fine mese ci si paga le bollette (o, se gli staccano la luce, c'ho piacere!)
Io mi limito a registrare che nell'atto di pigiare quell'austero tasto di non ritorno salvo ripensamenti (concetto attuale come pochi, ne converrete) ho provato, prima ancora della tanto attesa leggerezza di quello che dopo anni trova il coraggio di sfidanzarsi, un freddo filo di vento interno, horror vacui direbbe chi gliela rimolla. Il che non ha potuto che affrettarmi all'uscita.

19.8.09

Estensione del dominio della lotta

Sto per finire il mio ultimo romanzo di Houellebecq e già mi manca.
Quel suo essere così poco consolatorio, così profondamente umano.


"Di per sé il desiderio - contrariamente al piacere - è fonte di sofferenza, di odio e di infelicità.
E, questo, tutti i filosofi - non solo i buddisti, non solo i cristiani, ma tutti i filosofi degni di questo nome - l'hanno capito e insegnato.
La soluzione degli utopisti - da Platone ad Huxley passando per Fourier - consiste nell'annientare il desiderio, e le sofferenze connesse, organizzandone l'immediata soddisfazione. All'opposto, la società erotico-pubblicitaria in cui viviamo si accanisce a organizzare il desiderio,
a svilupparlo fino a dimensioni inaudite, al tempo stesso controllandone la soddisfazione nel campo della sfera privata.
Affinché la suddetta società funzioni, affinché la competizione continui, occorre che il desiderio cresca, si allarghi e divori la vita degli uomini."

Michel Houellebecq - Le particelle elementari

7.8.09

Emancipate yourselves from mental slavery

- Rinunci a Dio?
- Rinuncio.

6.8.09

E il Mono stava a guardare

"Avevo detestato Kids, detestai ancor di più Ken Park,
trovai particolarmente insopportabile la scena in cui quella sporca carogna picchia i nonni, quel regista mi disgustava al massimo grado,
e fu probabilmente quel disgusto sincero a impedirmi di stare zitto,
quando sospettavo che a Esther piacesse per abitudine,
per conformismo, perché di solito era cool approvare
la rappresentazione della violenza nelle arti, che le piacesse insomma senza vero discernimento, come le piaceva per esempio Michael Haneke, senza nemmeno rendersi conto che il senso dei film di Michael Haneke, doloroso e morale, era agli antipodi di quello di Larry Clark."

Michel Houellebecq - La possibilità di un'isola


"Sor Vi', tu quando parli di cinema con me devi motivare quello che dici!"

Robiello. Uscita del Massimo