La cosa migliore che mi è successa di 'sti tempi direi di transizione per non dire di letame, è decisamente l'ultimolibrodi Dave Eggers. Talento forse non imbarazzante quanto la buonanima di Foster Wallace ma, buon per lui, ancora non buonanima e, buon per me, puntualmente presente in diversi atti della mia incompiuta tragicommedia sentimentale. Avevo infatti in borsa il suo Conoscerete la nostra velocitàquando, in una toccata e fuga londinese di un annetto fa, trovavo giusto il tempo per una rimpatriata sentimentale squisitamente fuori tempo; e avevo sul comodino questoErano solo ragazzi in fuga nel gelido epilogo estivo, quando.. vabè, risparmio i dettagli a quelli ancora collegati. Insomma, What Is the What (eh, lo so.. vuoi mettere la genialità del titolo tradotto?): storia (vera, manco a dirlo) di un ragazzino sudanese dall'inferno africano al purgatorio americano (altro che italiani brava gente..) Caldeggio simpaticamente l'acquisto (anche perchè non credo sia ancora succhiabile in rete) e per approfondimenti (troppa grazia, dite?)... www.valentinoachakdeng.org
Stefano Rosso (Rossi all'anagrafe). Roma, 7 dicembre 1948 - Roma, 15 settembre 2008.
Noto alle radioline per i due amici 'na chitarra e 'no spinello di Una storia disonesta. Ma personalmente voglio salutarlo sulle note della sua struggente Bologna '77 (che ovviamente vi invito ad "acquistare" dal Muletto).
Ciao Stefano!
L’inverno passava qualcuno di lì / Il nastro girava suonava Lilly Girava il pallone lo stadio impazzì / La voce tremava l’inverno finì
E poi primavera e qualcosa cambiò / Qualcuno moriva e su un ponte lasciò Lasciò i suoi vent’anni e qualcosa di più / E dentro i miei panni la rabbia che tu Da sempre mi dai parlando per me / Scavando nei pensieri miei Guardandomi poi dall’alto all’ingiù e forse io valgo di più
L’estate moriva Bologna tremò / La dalia fioriva e la gente pensò Dei tanti domani vestiti di jeans / Chiamandoli strani ma non fu così
E quando m’incontri se pensi di me / Tu sappi che il sole che splende per te E il grano che nasce e l’acqua che va / E’ un dono di tutti padroni non ha E il grano che nasce e l’acqua che va / E’ un dono di tutti padroni non ha
(In memoria di Giorgiana Masi, uccisa a 19 anni durante una manifestazione del Partito Radicale a Roma, il 12 maggio 1977)
Vabè, presto la smetterò. Tornerò al rifugio del familiare lessico di anatomia sentimentale. Per ora resto ancora un po' qui... nel gioco dei grandi che noi grandi non vogliamo imparare.
"Poi ti ho visto, avevi un'espressione tirata e mi sei sembrato mortalmente stanco, le occhiaie, le piccole rughe intorno agli occhi più nette. Mi sei venuto incontro senza sorridere. Tremavamo entrambi e non ci siamo nemmeno sfiorati. Tu guardavi le mie mani, io le tue, e a un certo punto ti ho toccato. E' così che è ricominciato tutto. Mi è bastato sfiorare le vene blu in rilievo sulla tua mano, stringere tra le dita il tuo polso e sentire quel battito denso, regolare.
Molto tempo dopo, mi hai detto che mentre mi aspettavi, quel giorno, avevi scritto questa frase: ci amiamo, malgrado tutto. Malgrado tutto, a dispetto di tutto. E davvero forse l'amore è proprio questo. Qualcosa che va contro ogni logica, contro ogni convenienza, ogni riflessione, ogni senso, ogni buon senso. E' il pulsare rapido di una vena sotto le dita. Un tono di voce che nessun altro saprebbe interpretare." Simona Vinci - Stanza 411
"Ho sentito tantissime ragazze, tantissime donne dire di un uomo: mi fa ridere. E non ho mai capito cosa ci fosse di bello in un uomo che ti fa ridere. Come potessero poi, dopo aver tanto riso, riuscire a trovare la nota tragica che è essenziale perché si possa amare qualcuno."