31.7.07

Come nei film di Antonioni...


"... Poi quell'altra cosa. Quella che va de moda oggi.. l'alienazione.
Come nei film d'Antonioni. L'hai visto L'eclisse? Io c'ho dormito, 'na bella pennichella.
Bel regista Antonioni.. c'ha un Flaminia Zagato...
Una volta sulla fettuccia de Terracina, m'ha fatto allungà er collo!"

28.7.07

Gattoo!!

- Ma lei come si chiama, scusi?
- Gildo Morelli, perchè?
- Perchè lei qui ha firmato Gatto!
- Aaaahhh!! Gatto! Neroo.. riccio!!



Gli sperticati elogi dell'organo consolatorio/ricattatorio femminile più celebrato sulle recenti pagine dell'esimio collega Cirello mi spingono, in un umido risveglio di dolenti erezioni, ad una lettera aperta.
Nella quale proverò a ribattere ad ovvietà con ovvietà.

Comprendo l'ineluttabilità della sempre più ingombrante - specie in questa rovente stagione di disinvolti ombelichi e spericolati perizoma - ditattura ciucciocentrica (per i non autoctoni delle gentili terre d'Abruzzo, neologismo di cui rivendico gelosamente il conio: composto da ciucc' + centrismo, nda) - pure per i raffinati "strumenti" culturali del sempre vivace intelletto cirelliano, nonchè degli acuti avventori del suo caffè letterario.
Ma, e vengo al punto (lasciandovi alla contemplazione d'alluci e natiche birichine sulle sterminate coste patrie), sulle virtù di quella mitologica insenatura ci si sofferma sempre con piacere (e vorrei vedere, mi direte voi..) ma sullo schiavismo, ahimè spesso inconscio, in cui versa buona parte della bonaria fauna maschile ( "e buono tre volte vuol dire minchione")?
Iniquo dazio, direi, per spesso prescindibili incursioni nei suddetti oscuri antri.

25.7.07

.. E la sensualità delle vite disperate


" Anche se un marito vivesse duecento maledetti anni, non scoprirebbe mai la vera natura di sua moglie. Potrei anche... Potrei anche arrivare a capire l'universo, ma non riuscirò mai a scoprire la verità su di te, mai. "

22.7.07

Ah, che bellu ccafè...


Antonio ha 39 anni. Viene da Napoli. Folti capelli neri venati di grigio, rigorosa scriminatura impiegatizia - anche se, come precisa, lui è un perito elettrotecnico -. Quasi commovente mentre si asciuga, con gualciti tovagliolini, il sudore che gli riga le guance paffute, ipnotizzato dal tremolio d'asfalto nel desolato piazzale del call center. Nei suoi occhi lo stesso rapimento del bambino ciccione di Io speriamo che me la cavo davanti alle briosce contrabbandate dallo scaltro bidello della Deàmicis.
Poi un giorno, durante una cronometro di pausa caffè in cui la tribù interinale discorre/millanta amabilmente di "sostanze", il velo opaco dietro alle sue lenti fieramente démodé pare dissolversi. Decide di eleggermi a confidente delle sue prime parole spontanee, chiedendomi circospetto se ho sentito nominare Gomorra. Lui si illumina ed io vinco un biglietto di sola andata nei suoi ricordi.
Col consumato distacco d'un infiltrato dell'antidroga, Antonio inizia a raccontare di organizzazioni, affiliati e del presidio paramilitare creato nei loro regni .
' Sembra Cuba. Puoi girare tranquillo che non ti succede niente, ma tranquillo pure che sanno di ogni movimento che fai. ' Lo sento fare nomi ma soprattutto soprannomi che popolavano il libro. Dice che Saviano è stato un grande perchè ha urlato quello che da sempre
, in quelle terre, tutti sapevano, tutti vivevano. Ma che non avevano il coraggio, la forza o anche solo le parole per dire.
Ricorda chiazze di sangue sull'asfalto, buchi di proiettile nelle vetrine, con lo stesso flemmatico, affannato sussurro di quando, con una smorfia schifata, sentenzia che ' sta purcata di cafè, a Napoli non se la bevono manco i carcerati! '

Ed in quella rassegnata quotidianità del suo tono, quella familiarità con il cuore nero degli uomini, credo di vedere
la banalità del male di Hanna Arendt.
Insieme con un'umanità che mai infiammerà la retorica civile mia, nostra e di chiunque non sarà mai altro che spettatore.
I
ndignato, partecipe, coraggioso, forse, ma pur sempre spettatore.

19.7.07

...now.


Domani sarà tardi per rimpiangere la realtà.
E' meglio viverla.













Dicesi
dritta - termine di incerta paternità, attribuita dalla critica predominante al Montelli da Via Podgora - la spesso drammatica risoluzione di protrarre l'incauta serata di bagordi pre-lavorativa in veglia, preferendola ai letali effetti collaterali di miseri attimi di sonno, generalmente etilico (Zingarelli minore).


Lo giuro (su Pupo). Cotanta spavalda incoscienza non era premeditata. Ma poi, fatalmente, si finisce dove porta il cuore (o qualcosa di più a sud). Insomma, inauguro questo viaggio nel cuore di tenebra del precariato con un virtuosismo che già caro costò a me ed al mio fido compagno d'armi fieristiche. Questa volta, però, sarà diverso.
Manca l'amico che ammazza o che consola. Strano ma vero..niente alcool a scorazzarmi dentro.

Ad ubriacarmi è bastato il cielo dei suoi occhi.

17.7.07

Life is...


"Io volevo una missione. E per scontare i miei peccati, me ne assegnarono una."
Interinale, naturalmente. Avrei risalito il torbido, infido fiume dei call center 190 per porre fine al Regno del Male
instaurato da Marco Biagi ed i suoi insani metodi.

Ma sapevo che là fuori, ad attendermi pazientemente acquattato nella boscaglia, c'era lui. Il dannato COLLOQUIO DI GRUPPO.


Nel crudo neon del salottino di "gestione risorse umane" all'uopo adibito, l'orrore iniziava a serpeggiare tra gli aspiranti
customer carers: circolavano incontrollate, voci di occhi digitali in osservazione delle nostre reazioni nervose all'interminabile attesa, alle feroci alterazioni climatiche generate dall'impianto condizionatore ed alle supersoniche onde d'urto prodotte dai fruttaroli ambulanti all'esterno. La frangetta di stoppa alla mia destra (il suo nome in codice credo fosse Kobau) d'un tratto mi sussurrò, squassata da tremiti come di febbre gialla ' Sono quella più vicina alla commissione, mi faranno fuori subito! '
In quell'attimo, al grido di 'Apri le danze, Tector! ' ecco le Valchirie cavalcare verso di noi.
Nell'ordine: 1) quarantenne in moderato sovrappeso afflitta da beffarda combinata irsutismo mascellare/alopecia aerata.
2) variante istericamente manageriale d'una Susanna Tamaro post acne vulgaris.
3) giunonica gigantessa di leonina criniera, fascinosa telegenia agè (pennellate di lifting incluse) à la Cesara Buonamici.


Quanto prima, da queste frequenze, aggiornamenti sulle nuove insidie per noi sopravvissuti.

Ora vi lascio con memorie sparse dei valorosi compagni caduti nel primo livello:
- Cosa le piace di più della Vodafone? - Totti!
- Secondo lei, perchè i nostri operatori rispondono 'Benvenuti in Vodafone' e non più 'Buongiorno'? Non lo sa?
Allora glielo dico io. Perchè 'Buongiorno' se lo sente dire anche se telefona, chessò, alla tintoria Marchetti.

- Se dovesse definire con un aggettivo la Vodafone, quale sceglierebbe? - Non c'è un aggettivo preciso. E' la migliore!

16.7.07

Donne, è arrivato l'arrotino!

Invidia del pene? Maschilismo inconscio? Mah.. Sta di fatto che loro, le quote rosa del nostro immaginario erotico-sentimentale, in percentuali da Trinacria gattopardiana e/o berlusconiana (www.istat.it) intervistate negano inorridite la prassi autoludica (vedasi sgrillettamento, nda) consustanziale, direi, alle restanti forme di vita.

Anche volendo tralasciare la loro comprovata refrattarietà al vero, mi sono sempre chiesto come potrebbe essere umanamente (ma riconosco che l'aggettivo risulti improprio, trattandosi di donne) possibile che si concedano il lusso
di impulsi sessuali solo quando matematicamente certe di un malcapitato tra le grinfie.
E nel resto delle loro rosee esistenze? Autodisciplina tibetana? Training olimpionico? A sparare cazzate, di sicuro.


Er cazzo se po di' radica, ucello,
Cicio, nerbo, tortore, pennarolo,
Pezzo-de-carne, manico, cetrolo,
Asperge, cucuzzola e stennarello.

Cavicchio, canaletto e chiavistello,
Er gionco, er guercio, er mio, nerchia, pirolo,
Attaccapanni, moccolo, bruggnolo,
Inguilla, torciorello e manganello.

Zeppa e batocco, cavola e tturaccio,
E maritozzo, e cannella, e ppipino,
E ssalame, e ssarciccia, e ssanguinaccio.

Poi scafa, canocchiale, arma, bambino.
Poi torzo, crescimmano, catenaccio,
Minnola, e mi'-fratello-piccinino.

E tte lascio perzino,
Ch'er mi' dottore lo chiama cotale,
Fallo, asta, verga e membro naturale.

Quer vecchio de spezziale
Dice Priapo; e la su' moje pene,
Segno per dio che nun je torna bene.



11.7.07

I wanna be like Mike!

"It was God disguised as Michael Jordan!" (Larry Bird)


- Tutti mi dicevano ' Sei pazzo a voler giocare! Vai a casa, rilassati e ritorna l'anno prossimo! '

Ma io mi sentivo bene e volevo rendermi utile ai miei compagni.


La seconda stagione NBA di Michael Jordan era stata quasi subito interrotta da una frattura al piede che gli fece saltare 64 partite. Nonostante il suo infortunio ed un record di 30-52, i Chicago Bulls arrivarono ai playoff. Ad attenderli, uno dei loro peggiori (e storici) clienti:
quei Boston Celtics guidati dal tre volte MVP Larry Bird.

In gara 2, però, Dio pensò bene di travestirsi e così fu... 63 points for Jordan! A new NBA record!!
La storia ci racconta che i Celtics finirono poi per vincere la serie.
Ma le favole, quelle vere, non hanno seguiti ma solo
..e vissero felici e contenti.
E qui il lieto fine narra di un ragazzo di campagna
da Wilmington North Carolina, non ancora incoronato da sei anelli His Airness. Che in una notte di Aprile osò scacciare dei sacerdoti
in biancoverde da un tempio di nome Garden.


3.7.07

La vita non dura mai una sera (né, ahimè, una sega...)


Lo ripeto spesso per ischerzo (da quando sono stato in Isvezia..), a metà tra l'esorcizzazione e l'auto-iattura (senza dimenticare il mio rinomato citazionismo compulsivo): prima o poi
impazzirò definitivamente.
Ci sono, però, frangenti in cui quel prima sembra prendere inquietantemente il sopravvento sul poi.
Vedasi lo scorso sabato sera, quando rincasavo con le tradizionali pive nel sacco dal ritrovo alternativ-tendenziale più di grido nella grassa e dotta Cofferatigrad, tal Vicolo Bolognetti (dal budello di centro storico omonimo).
Nel (penosamente vano) tentativo di stemperare gli appetiti bestiali (verso "oggetti del desiderio" che i miei più affezionati lettori non faticheranno ad intuire...) figli di quella scellerata sortita fuori dal riparo del mio invidiabile Harem informatico, provai ad optare (come nelle tardoadolescenziali fobie di coiti precoci) per il classico viaggione mentale dissuasore. Mentre molti prediligevano con soddisfazione il filone splatter-horror (dalla forfora della compagna di banco alle ascelle nature della bidella), io sono sempre stato un fiero abituè del trip sentimental-depressivo (stile mareggiata Rockford dell'uomo che sa, per intenderci).
Una mano santa, credetemi. Guai, però, all'uso improprio. Quando, ad esempio, non c'è da scongiurare ludibrio eiaculatorio alcuno (latitando la materia prima stessa): ragion per cui la depressione da pive nel sacco cui supra è già subdolamente aqquattata all'angolo del vicolo (Bolognetti, per l'appunto).
Ed i perniciosi effetti collaterali non hanno, infatti, tardato a manifestarsi.
Lungo la strada di casa, per mano dell' Uomo Abbacchio da Saigon, al galoppo d'uno dei suoi cavalli di battaglia più bissati. Poi, rincasato e non pago, sotto le impietose pennellate melò di scuola Vanzina.
Per quel briciolo di residuo amor proprio, glisso sulla cronaca dei lucciconi isterici nella cornice d'un albeggiare
lividamente accusatorio...

(Dedicato alle mie devote muse della San Fernando Valley, con la solenne promessa di non tradirle mai più).